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Lavoro - Un premio per 18 mesi a chi assume giovani

28 giu 2013

Decontribuzione fino 18 mesi per i nuovi contratti a tempo indeterminato. Il periodo di incentivazione scende a 12 mesi per le trasformazioni dei contratti in essere in rapporti di lavoro stabili. Ma alla trasformazione «deve comunque corrispondere una ulteriore assunzione» (questo perchè le assunzioni che godono dell'incentivo devono comportare per l'azienda «un incremento occupazionale netto»). Il governo, varando ieri il "pacchetto lavoro", ha messo sul piatto per incentivare nuove assunzioni a tempo indeterminato una dote complessiva di 794 milioni di euro nel quadriennio 2013-2016 (500 milioni, da fondi Ue 2007-2013, per le regioni del Mezzogiorno a cui si sono aggiunti nelle ultime ore altri 294 milioni per le restanti regioni del Centro-Nord). Ogni regione può comunque prevedere un ulteriore finanziamento. L'incentivo, introdotto - per ora - in via sperimentale (molto ci si aspetta dalla nuova programmazione comunitaria 2014-2020) riguarda i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni «sia disoccupati che inattivi» ha spiegato ieri il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini. Infatti, oltre al requisito anagrafico, per far scattare la decontribuzione è necessario che il ragazzo si trovi in una di queste tre condizioni: • sia privo di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi; • sia privo di un diploma di scuola media superiore o professionale; • viva da solo con una o più persone a carico. «Sono condizioni europee - ha sottolineato Giovannini - non prevediamo problemi al consiglio Ue». Le assunzioni dovranno essere effettuate dall'entrata in vigore del decreto approvato ieri dall'esecutivo (ma in ogni caso dall'effettiva riprogrammazione dei fondi Ue 2007-2013) e fino al 30 giugno 2015. Ma ci si aspetta molto dall'incentivo messo in campo: «Servirà anche per sostenere e promuovere adeguate politiche di sviluppo» evidenzia il sottosegretario al Lavoro, Jole Santelli. Nel dettaglio, l'incentivo è pari a un terzo della retribuzione mensile lorda (imponibile ai fini previdenziali) ed è corrisposto al datore di lavoro unicamente mediante conguaglio nelle denunce contributive mensili del periodo di riferimento (vengono fatte salve le diverse regole vigenti per il versamento dei contributi in agricoltura). È previsto però un tetto: il valore mensile dell'incentivo non può superare l'importo di 650 euro. Toccherà all'Inps gestire l'intera procedura (telematica); disciplinare le modalità attuative (con una circolare); e riconoscere l'incentivo in base all'ordine cronologico riferito alla data di assunzione più risalente. Confermato anche nel "pacchetto lavoro" l'intervento sull'Aspi, il nuovo sussidio di disoccupazione in vigore dallo scorso 1° gennaio. Ai datori che, senza esservi tenuti, assumano a tempo pieno e indeterminato lavoratori che fruiscono dell'Aspi viene concesso, per ogni mensilità di retribuzione corrisposta al lavoratore, un contributo mensile pari al 50% dell'indennità mensile residua (che sarebbe stata corrisposta al lavoratore). Tale beneficio è però escluso per quei lavoratori che siano stati licenziati, nei sei mesi precedenti, da parte di impresa dello stesso o diverso settore di attività che, al momento del licenziamento, presenta assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con quelli dell'impresa che assume o che risulta (con quest'ultima) in rapporto di collegamento o controllo. Fonte: Il Sole 24 Ore Per maggiori informazioni contattaci, sarà Nostra premura risponderti il prima possibile.

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