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Lavoro - Un mix per scommettere sull'occupazione

02 lug 2013

Uno sgravio contributivo fino a 650 euro mensili per un anno e mezzo per incentivare l'assunzione a tempo indeterminato di giovani tra i 18 e i 29 anni. La decontribuzione è di 12 mesi, invece, se si stabilizza un contratto determinato. Per finanziare il bonus (pari al 33% della retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali) il decreto legge 76, pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» 150 del 28 giugno 2013 e in vigore da venerdì, stanzia 794 milioni nel quadriennio per le aziende del Mezzogiorno (500 milioni) e del Centro-Nord (294 milioni). I giovani assunti devonoro rispondere ad una di queste condizioni, che a livello europeo caratterizzano la categoria degli svantaggiati: siano da almeno 6 mesi senza un impiego retribuito, oppure privi di un diploma di scuola media superiore o professionale, o vivano da soli o con più persone a carico. È incentivata anche l'assunzione dei disoccupati che porteranno in dote all'impresa che li assume il 50% dell'indennità mensile Aspi (l'assicurazione sociale per l'impiego) che sarebbe stata corrisposta al lavoratore. Social card nel Sud Il Dl contiene altri incentivi, a partire dall'estensione della sperimentazione della social card finanziata con 167 milioni nel biennio 2014-2015 per le regioni del Mezzogiorno, con l'obiettivo di promuovere l'inclusione sociale, in aggiunta alle 12 città dove è operativa. Sempre nel Mezzogiorno vengono rifinanziate le misure per autoimpiego e l'autoimprenditorialità (80 milioni), per le cooperative di giovani coinvolte nella valorizzazione di beni pubblici e inclusione sociale (80 milioni), per borse di tirocinio formativo destinate ai giovani cosiddetti Neet (not in education, employment or training), ovvero che non studiano, né lavorano, né partecipano ad attività formativa (168 milioni). Inoltre con 10,6 milioni si promuove attività di tirocinio curriculare per gli studenti iscritti ai corsi di laurea 2013-2014 che avranno al massimo 200 euro al mese a titolo di rimborso spese a carico dello Stato (l'ente pubblico o provato dove si effettua il tirocinio dovrà pagare il restante 50%). Viene anche creato un fondo di 2 milioni annui presso il ministero del Lavoro per permettere alle amministrazioni di pagare un'indennità ai partecipanti ai tirocini formativi. Contratti a termine Un capitolo del Dl è "a costo zero", riguarda le modifiche di alcune norme sulla flessibilità in entrata contenute nella legge 92 del 2012, la cosiddetta legge Fornero. La novità più importante interessa i contratti a termine: per l'intervallo di tempo tra un contratto e quello successivo si ripristinano i 10-20 giorni (a seconda che la durata raggiunga o superi i 6 mesi) del pacchetto Treu (al posto dei 60-90 giorni della legge Fornero). Nei contratti a termine e di somministrazione, le parti sociali comparativamente più rappresentative a livello nazionale potranno intervenire attraverso la contrattazione collettiva, anche aziendale, per superare il divieto di proroga del contratto "acausale" introdotto dalla legge 92. La legge Fornero consente di assumere senza l'obbligo di indicare le causali solo per il primo contratto di durata massima di 12 mesi, non prorogabile. Esteso il ricorso ai voucher Il Dl si occupa anche di lavoro intermittente, fissando per ciascun lavoratore il tetto delle 400 giornate lavorative nell'arco dei tre anni e prevedendo, se questo limite viene superato, la trasformazione in contratto di lavoro «a tempo pieno e indeterminato». In caso di mancata comunicazione da parte del datore di lavoro alla Direzione territoriale del ricorso al lavoro intermittente, la sanzione prevista dalla legge 92 - compresa tra 400 e 2.400 euro (per ciascun lavoratore) - non viene applicata se il datore di lavoro risulta in regola con i versamenti contributivi. Il ricorso ai voucher viene esteso con l'eliminazione del riferimento alle attività di natura «meramente occasionale» della legge 92, pur confermando i limiti fissati per i compensi. Due novità per i Cocopro: il progetto non può prevedere lo svolgimento di compiti puramente «esecutivi e ripetitivi» (la legge 92 faceva riferimento a compiti "esecutivi o ripetitivi"), inoltre saranno tutelati dalle norme contro le dimissioni in bianco. Apprendistato Per definire una disciplina omogenea sul territorio nazionale nell'apprendistato professionalizzante, è fissata la scadenza del 30 settembre entro cui la Conferenza Stato-Regioni dovrà adottare le linee guida che le Pmi dovranno applicare entro il 31 dicembre 2015. In alternativa interverrà il Governo. Tra le novità i contratti aziendali in deroga alle leggi, applicativi dell'articolo 8 del Dl 138 del 2011, si stabilisce che dovranno essere depositati presso le direzioni provinciali per un monitoraggio. Srl semplificata Nella versione finale del decreto trova conferma il rafforzamento del regime della srl semplificata, che passa soprattutto per l'estensione di questa opzione anche a imprenditori con più di 35 anni. In extremis spuntano anche novità di rilievo per il regime delle startup innovative previsto dal decreto crescita bis. In sostanza, si allarga la platea delle nuove imprese che possono accedere a semplificazioni e possono essere interessate dalle agevolazioni fiscali agli investitori. Nel dettaglio, passa innanzitutto l'inclusione delle startup a carattere "digitale", che sono cioè titolari di diritti relativi a software ("programmi per elaboratore"). Cade inoltre un requisito che fino a venerdì era indispensabile per essere considerata startup innovativa. Non ci sarà più l'obbligo per i soci, persone fisiche, di mantenere per due anni la maggioranza delle quote o delle azioni e dei diritti di voto. Terza novità: basterà che le spese in ricerca e sviluppo siano pari ad almeno il 15% (e non più 20%) del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione della start-up innovativa. E ancora: vengono ammorbiditi i requisiti relativi alla forza lavoro complessiva. In questo caso, potrà bastare avere almeno i due terzi in possesso di laurea magistrale. Quattro interventi che nelle intenzioni dello Sviluppo economico, che ha proposto in extremis l'inserimento del pacchetto del Dl, dovrebbero consentire di accelerare la diffusione delle nuove imprese (finora quelle registrate sono poco più di 900). Fonte: Il Sole 24 Ore Per maggiori informazioni contattaci, sarà Nostra premura risponderti il prima possibile.

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