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Lavoro - Riapre il cantiere flessibilità

11 lug 2013

Deroghe ad hoc da prevedere in occasione di «Expo 2015», puntando soprattutto su una maggiore flessibilità (limitata nel tempo) dei contratti a tempo determinato, con la previsione di una "acausalità" più estesa (oggi al massimo di 12 mesi, ma con la possibilità di "alleggerirla" attraverso la contrattazione collettiva). Sempre collegato all'evento di Milano si ragionerebbe anche su un nuovo intervento sulle collaborazioni coordinate e continuative per legittimarne l'utilizzo "ex ante", attraverso cioè la mera indicazione nella casuale della dicitura «Expo 2015». Mentre per evitare che i nuovi incentivi per l'occupazione (decontribuzione con tetto massimo mensile fino a 650 euro) e l'introduzione dei tirocini "curriculari" (fatti da studenti universitari, con una "retribuzione" per metà pagata dallo Stato) possano limitare l'utilizzo dell'apprendistato, potrebbe arrivare anche una misura che eviti "sovrapposizioni" e coordini meglio la fruizione di questi incentivi con quelli previsti dall'apprendistato (per non penalizzarlo, considerato che oggi questo contratto, fortemente incentivato dal testo unico Sacconi del 2011, è scarsamente utilizzato anche per gli eccessivi vincoli burocratici). Oggi si cercherà un'intesa politica all'interno della maggioranza sulle eventuali modifiche da apportare al Dl 76. Sul tavolo ci sono diverse ipotesi allo studio per correggere alcune criticità delle nuove disposizioni. A partire dalla necessità di una regolazione più semplice (e temporanea) dei contratti a tempo determinato, da collegare a «Expo 2015», come chiedono a gran voce le imprese. Da chiarire (meglio) è anche il richiamo all'intervento della contrattazione aziendale per modificare gli intervalli per rinnovare un contratto a tempo determinato (oggi riportati a 10 e 20 giorni, dopo che la legge Fornero li aveva estesi a 60 e 90 giorni): la misura potrebbe risultare di difficile applicazione nelle piccole aziende non sindacalizzate. Interventi semplificatori dovrebbero essere adottati pure per la somministrazione a termine. Anche sui voucher, in via derogatoria, si potrebbe elevare a 8mila euro (attuale soglia di esenzione fiscale) il limite di 2mila euro di compensi per lavoro accessorio prestato nei confronti di committenti imprenditori commerciali o professionisti. Sul fronte degli incentivi poi, le nuove norme si applicano solo ai giovani fino ai 29 anni escludendo la fascia da 30 a 35 anni. Ma senza provvedimenti ad hoc sono anche gli over 50: di fatto, per loro, sono utilizzabili (come norme di favore) le disposizioni che consentono al datore di lavoro che assume un lavoratore beneficiario di Aspi di ricevere metà del sussidio (per il periodo residuo) nonché la possibilità di mantenere lo status di disoccupato se il reddito derivante dallo svolgimento di un'attività lavorativa è di importo minimo (si è tornati alla legislazione ante Fornero). Per rafforzare gli incentivi alla ricollocazione anche degli over 50 una possibile modifica, a costo zero, è stata suggerita lunedì dai consulenti del lavoro, cioè attribuire al datore il 100% del sussidio che comunque lo Stato non risparmierebbe, perché va pagato al lavoratore. Fonte: Il Sole 24 Ore Per maggiori informazioni contattaci, sarà Nostra premura rispondere il prima possibile.

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