Conto termico - Fotovoltaico escluso dalle opere incentivabili
[vc_row el_position="first"] [vc_column] [vc_column_text el_position="first last"] Sostituire la vecchia caldaia con un nuovo impianto alimentato da fonti rinnovabili o un sistema ad alta efficienza. Installare pannelli solari termici. Cambiare boiler obsoleti o tradizionali con efficienti scaldacqua a pompa di calore. Inoltre – ma solo per gli enti della Pa – effettuare opere di isolamento e la schermatura solare, sostituire gli infissi o finanziare la posa in opera di generatori a condensazione. Sono questi gli interventi ammessi dal conto termico, partito il 15 luglio. Una misura, che discende dal decreto dei ministeri dello Sviluppo economico e del l'Ambiente del 28 dicembre 2012, a cui è dedicato un plafond di 900 milioni annui, 700 per gli interventi dei privati e il resto riservato al settore pubblico. I contributi possono essere richiesti secondo tre modalità e per diversi tipi di opere. La prima modalità – che è quella a cui è destinata la maggior parte delle risorse – è l'accesso diretto. Una possibilità che è diventata concreta dallo scorso 15 luglio: le domande possono essere inoltrate attraverso il Portaltermico dagli enti pubblici o privati (persone fisiche, condòmini o soggetti titolari di reddito d'impresa o agrario). I contributi potranno essere richiesti fino a 60 giorni dal raggiungimento dell'impegno di spesa annua cumulata. Raggiunto questo limite non saranno accettate nuove domande. In questa categoria rientra la gran parte delle opere coperte dal conto. In particolare, i privati possono chiedere un contributo per recuperare parte delle spese sostenute per la sostituzione di un impianto di climatizzazione invernale esistente con una pompa di calore elettrica o a gas o geotermica (con potenza termica utile nominale fino a 1.000 kW). Per l'impianto di generatori di calore alimentato a biomassa al posto di sistemi esistenti di climatizzazione o riscaldamento delle serre o di fabbricati rurali. Per l'installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling (con superficie solare lorda fino a mille metri quadrati). Infine, per la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldabagno a pompa di calore. Solo per la pubblica amministrazione, sono inoltre ammessi interventi di efficienza energetica, che vanno dalla sostituzione degli infissi alle schermature solari all'installazione di caldaie a condensazione (opere che per i privati godono anche fino al 31 dicembre della detrazione Irpef al 65%). Il contributo, previsto fino a un massimo del 40% delle spese ammissibili, è modulato a seconda dell'intervento, della zona climatica in cui è inserito l'edificio e di una serie di altre variabili. Il vantaggio è che, a differenza degli incentivi erogati con detrazione fiscale, il sostegno del conto termico è ad erogazione immediata (pur suddiviso in annualità, da un minimo di due a un massimo di cinque). La seconda modalità di richiesta dei contributi, a cui sono destinati 100 dei 200 milioni riservati agli interventi della Pa, è la prenotazione degli incentivi. La terza avviene tramite l'iscrizione ad appositi registri ed è un passaggio obbligato riservato agli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi dotati di pompa di calore o di generatori di calore alimentati a biomasse, con potenza termica nominale complessiva superiore a 500 kw e fino a 1 Mw. Le risorse a disposizione in questa categorie sono di 7 milioni per la Pa e 23 per i privati e le domande saranno aperte fino alle ore 21 del prossimo 1° agosto 2013. Fonte: Il Sole 24 Ore - Norme e tributi Per maggiori informazioni contattaci, sarà Nostra premura rispondere il prima possibile. [/vc_column_text] [/vc_column] [/vc_row] [vc_row el_position="last"] [vc_column] [divider_line type="divider_line" el_position="first"] [rev_slider_vc alias="Newsletter" el_position="last"] [/vc_column] [/vc_row]
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